giovedì 3 settembre 2015

Le 5 città in cui si fuma di più; Il primo spinello con gli amici, esperienze di 15 ragazzi/e italiani/e.

Da un’indagine del Dipartimento politiche antidroga (Dpa) sull’utilizzo di stupefacenti in Italia, è emerso che uno studente su quattro fuma cannabis. Sono 5 le città in cui si consuma più frequentemente marijuana; Al primo posto c’è Milano, con una percentuale altissima del 43% dei giovani tra i 14 e i 24 anni di età. Segue Napoli con una percentuale del 39%. Al terzo posto c’è Campobasso, con una percentuale addirittura maggiore rispetto alle grandi città, circa il 44% dei giovani tra i 14 e i 24 anni di età consuma cannabis. Perché è al terzo posto? Semplice, il piccolo capoluogo del Molise conta circa 49,343 abitanti, rispetto a Milano sono numeri inesistenti, visto che il numero di abitanti è quello più alto in Italia, pensate che la Lombardia conta più di 10.000.000 di residenti. Nella classifica non poteva mancare la nostra capitale, che si posiziona al quarto posto con la percentuale del 37%. Come ultima classificata c’è Torino, il 32% dei giovani, ha provato a fumare cannabis. Per capire come, quanto e perché marijuana e hashish sono diventate un’abitudine adolescenziale, ecco le parole di 30 ragazzi italiani che raccontano il loro rapporto personale con i spinelli.


Ragazza, 17 anni, Roma
Mi sono fatta una canna per la prima volta quando avevo 15 anni: al mare con le amiche, tutte femmine. Eravamo curiose, e comunque a casa mia l’erba non è mai stata un tabù, mia madre ha sempre fumato tranquillamente davanti a me e quindi non potrebbe certo criticarmi. Mio padre invece non fuma, e non sa che io lo faccio, ma loro sono separati e non vivo con lui. Fumo nel weekend, mai durante la settimana perché devo studiare. L’erba mi fa ridere, divertire, esaltare. Comunque non sono mai stata male come alcuni amici a cui è capitato di vomitare perché il fumo era troppo forte o perché avevano anche bevuto. E non ho neanche mai avuto paura di diventare dipendente perché conosco me stessa, so quando fermarmi. Fumo per scelta e mi irrita lo stereotipo dei giovani "che lo fanno perché non sanno più divertirsi". Lo facciamo perché ci piace e basta.

Ragazza, 16 anni, Roma
Frequento uno storico liceo classico di sinistra, qui tutti si fanno le canne. La discriminante è su quante te ne fai, non se te le fai. Ho iniziato a 15 anni, è stato bello soprattutto il rito di prepararla insieme, di fumarla insieme. Mi faceva sentire ancora più parte del mio gruppo. Ho continuato a farmele, ma solo nei fine settimana. Ogni weekend chi ha la casa libera la mette a disposizione: fumiamo insieme e poi ridiamo, diciamo cose stupide, ci sentiamo in sintonia, è il modo migliore per stare bene insieme. La "maria" si trova ovunque, molti miei amici la vendono: con 10 euro ti fai due canne. Quando usciamo cerchiamo di non bere e fumare insieme, chi lo fa poi sta male. Io riesco a contenermi, mi fa stare bene così, invece molti miei amici fumano tutto il giorno, anche la mattina prima di entrare in classe.

Ragazzo, 14 anni, Roma
Ho fumato per la prima volta quest’anno, quando ho cominciato il liceo. Non mi è piaciuto per niente. Poi però, sempre in gruppo, ho riprovato ed è stato bellissimo: sono partito completamente, mi sono sentito bene con me stesso, in pace, allegro. Insomma, felice. Da solo, però, non l’ho mai fatto. Perché è una specie di rito. È il gesto che conta, insieme al fatto di stare tutti insieme. Non sono però un consumatore abituale, fumo il sabato con gli amici "scroccando", non l’ho mai comprata. Ho smesso da un mese e 10 giorni: me l’hanno imposto i miei perché dovevo migliorare i voti a scuola: qualche volta infatti andavo a scuola un po’ rimbambito.

Ragazzo, 13 anni, Torino
Sono del Sud, vivo a Torino da quattro anni. Non mi sono ancora ambientato e tendo a stare in disparte dai miei compagni, specie da quelli che mi deridono. A ogni fenomeno di bullismo si è associata la sofferenza per la perdita di mio padre. Mi devo difendere da solo da quelli che hanno deciso di prendersi gioco di me. Poi ho trovato la soluzione ai miei problemi: nei giardinetti davanti alla scuola ho visto un ragazzo che tutti salutavano come una star. Mi sono avvicinato e gli ho chiesto: "Ma qual è il tuo segreto per essere felice?", e lui mi ha risposto: "Il trucco sta in questa cartina, metti la roba, la arrotoli, e poi lecchi per attaccare le estremità... ed è fatta!". Da quel momento ho avuto la svolta della mia vita...

Ragazzo, 15 anni, Torino
Sai quando ti vietano una cosa e più te la vietano, più sei intenzionato a farla? Ecco questa è stata la mia prima motivazione, l’anno scorso, al dire sì a una canna. La mia famiglia non mi ha mai lasciato lo spazio per essere un adolescente normale. Una sera però ho incontrato alcuni ragazzi del quarto anno che mi hanno invitato a una serata prima in discoteca e poi in giro tutta la notte per la città. Una notte "cannabis no-limits". Alla fine, attraversando la strada, non vedendo quasi nulla, un’auto mi ha investito  e sono stato portato d’urgenza in ospedale. Lì sono arrivati i miei genitori. Da quel giorno mi tengono sempre sotto controllo. Ma appena si distraggono, mi fumo una canna.

Ragazzo, 17 anni, Torino
Fumo occasionalmente, perché mi rilassa fisicamente e mentalmente, facendo aumentare le sensazioni uditive e visive. Mi piace fumare con gli amici; lo considero come uno svago occasionale, da cui non sono per niente dipendente.

Ragazza, 17 anni, Napoli
Quando brucio una cartina, brucio tutte quelle linee immaginarie che appesantiscono le mie giornate. Riesco ad avere più spazio per pensare e a buttare lontano da me i miei problemi. Se dicessi a 100 persone tutto questo, 95 mi direbbero che sono una tossica, che sono diventata stupida. Perché è più facile indossare le proprie lenti stereotipate e dire che la marijuana è illegale, che nuoce alla salute, che crea dipendenza. Ma pensandoci un attimo, è così brutto voler scappare dai problemi per un’ora? Non li risolverà, però aiuta a ma guardarli tutti insieme da lontano.

Ragazzo, 16 anni, Napoli
Fumo perché è un modo migliore di vivere la vita, di vedere la vita da un’altra prospettiva, molto piacevole. L’erba non deve essere vista come una sostanza stupefacente, ma come un semplice fiorellino che ti apre la mente e ti porta a grandiosi ragionamenti ai quali durante la vita quotidiana non saresti mai arrivato. Fumo con i miei migliori amici, mai da solo. Semplici battute squallide, cadute o un qualsiasi fatto divertente, sotto effetto di "maria" diventano esilaranti. L’erba riesce anche a consolidare le amicizie. In poche parole fumo perché mi migliora in tutto.

Ragazza, 17 anni, Napoli
Fumo da quando avevo 15 anni, circa tre volte a settimana, anche se ci sono periodi, soprattutto d’estate, o quando sono più stressata, nei quali posso fumare anche ogni giorno e più volte al giorno. Lo faccio al mare, a casa di amici, a casa mia, in compagnia di solito, quasi mai da sola, tranne alcuni momenti eccezionali. Mi aiuta a rilassarmi, a dormire, quando ero più piccola anche per divertirmi con gli amici. Ora soprattutto per alleviare lo stress della scuola e degli impegni o prima di fare sesso.

Ragazzo, 15 anni, Campobasso
Ho cominciato un paio d’anni fa, spinto dalla sensazione idilliaca descritta dai miei coetanei. In effetti mi è piaciuto e ho scelto di continuare, evitando però di farla diventare una dipendenza. Tutto ciò che volevo, e voglio, è un po’ di "sballo" e di tranquillità. Io ritengo che fumare erba non debba essere vista come una cosa sbagliata, soprattutto per i suoi effetti terapeutici.

Ragazzo, 18 anni, Campobasso
La mia dipendenza ha preso il sopravvento. Ho cominciato da adolescente. L’effetto calmante mi coglie subito, dopo due tiri. È una sensazione particolare, intensa, e diversa da ogni altra, che modifica sia la mia percezione del mondo sensibile, sia quella del pensiero. Quando non sono "fatto", invece, prevale una sensazione di vuoto; quando non sono fatto, la mia mente sembra come bloccata da un tappo; quando fumo la mia mente riesce ad abbattere quell’ostacolo e il mio pensiero diventa piacevolmente sfuggente, e si perde spesso.

Ragazza, 23 anni, Isernia
Ho iniziato a fumare quest’anno, in discoteca. Inizio a ballare con i miei amici, bevo qualche bicchiere, e mentre sono lì al bancone che sorseggio la mia vodka, si avvicinano a me due ragazzi facendomi una proposta: "E se stasera passassi una serata superalternativa all’insegna dello sballo? Abbiamo quello che fa per te...". Accetto di seguirli e ci appartiamo poco fuori dalla discoteca, vicino un boschetto (in Molise posti dove fumare ne abbiamo molti) e lì iniziano a mostrarmi la "roba". Comincio a fumare la prima canna, mi rilasso e ne provo un’altra: all’improvviso avverto una sensazione fantastica per la quale mi sembra di essere completamente in un altro mondo!

Ragazzo, 17 anni, Milano
Ho iniziato a 15 anni, cosciente di quello che facevo. Ora lo sono ancora di più. Fumo in media tre spinelli al giorno. Nel weekend salgo un po’, ma nemmeno sempre. Cerco di farlo ai giardini o in posti in cui non do fastidio, mi aiuta a rilassarmi nel dopo scuola e anche la sera. Butto giù lo stress e me ne sto per i fatti miei.

Ragazzo, 18 anni, Milano
La prima canna l’ho fumata a 12 anni. Non implica una vita malsana, anzi pur facendo uso di "cannoni" si può andare bene a scuola e condurre una vita equilibrata. Mi provoca soprattutto rilassatezza, nessun effetto collaterale. Bisogna solo essere maturi e valutare che l’abuso incide su fisico, elasticità mentale e portafoglio.

Ragazza, 14 anni, Milano

Sono una ragazza che non si è mai fatta condizionare da quelli che dicono: "Dai, fumati ’sta canna, se no non potrai mai essere della nostra compagnia!", ma alla fine ci sono cascata anche io. La prima volta nel primo anno di liceo. Il motivo vero per cui continuo a farmi le canne è la solitudine: sono figlia unica, i miei genitori lavorano tutto il giorno e sono costretta a rimanere a casa da sola per molte ore e questo mi provoca uno stato di depressione che sento di poter colmare solo in questo modo.